Parrocchia - Riflessioni

Benvenuti

“Benvenuti alla celebrazione dell'Eucaristia e della Parola di Dio”.

Sono queste le parole con le quali di solito accolgo la gente in chiesa all'inizio della celebrazione. Ma il mio saluto non si limita alle persone che mi trovo davanti; idealmente si estende a tutti gli abitanti di Medeuzza: a quelli che vorrebbero venire in chiesa ma non possono per gli impegni o per la salute precaria; a quelli che preferiscono coltivare la fede per proprio conto; a quelli che seguono una religione diversa da quella cattolica. A tutti insomma.

Ma un saluto veramente grande di “Benvenuto” voglio rivolgerlo a quanti solo da poco tempo si trovano a vivere in mezzo a noi. Anzi credo di interpretare i sentimenti della popolazione dicendo che loro sono veramente benvenuti nella nostra comunità. Può essere che qualcuno preferisca essere lasciato in pace e non desideri inserirsi nella vita paesana. Questi sentimenti vanno certamente rispettati. La gente di Medeuzza conosce la discrezione e il rispetto per le persone, conosce però anche l'accoglienza e la cordialità. L'immagine del paesino coperto di neve che vediamo in questa pagina, con il suo silenzio e la sua riservatezza è una bella metafora dei tanti paesi del Friuli.

Le occasioni e i modi per incontrarci sono tanti, li troviamo in alcune note di questo foglietto. C'è però una occasione particolare per vederci e fare festa: è il giorno di Pasqua, quest'anno cade il 1° di Aprile. Alla messa delle ore 11.00 darò un particolare saluto di accoglienza ai “nuovi arrivati”. Poi ci sarà un momento di festa per tutti. Chi desidera ricevere la visita del parroco per una conversazione o una preghiera può telefonare al N. 0432/758287 o al cell. 347/1041927. Di nuovo cordialmente “Benvenuti”.

Don Carlo - Il Parroco

Nell'ambito della parrocchia di Medeuzza c'è il Consiglio Pastorale Parrocchiale; si riunisce alcune volte durante l'anno per organizzare i momenti più importanti della comunità e mantenere i contatti con le famiglie. Il Gruppo Liturgico si riunisce in canonica ogni mercoledì alle ore 20.30, prepara la liturgia domenicale e una volta al mese celebra la Liturgia della Parola. Il Gruppo Marta (si chiama così perché nel Vangelo Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro ed è la donna che sbriga i lavori di casa) comprende 13 signore di buona volontà che, a turno, curano il decoro e la manutenzione della chiesa e della canonica. L'impegno è di tre ore ogni tre settimane. Il Consiglio Parrocchiale per gli affari economici controlla la gestione economica della parrocchia e cura la manutenzione straordinaria della chiesa; si prende cura anche della gestione e della manutenzione straordinaria del Campo Sportivo. I bilanci vengono scrupolosamente controllati ogni anno e resi pubblici tramite il foglietto domenicale e il sito internet di Medeuzza. La catechesi (la Dottrina) dei fanciulli e dei ragazzi di Medeuzza viene fatta di sabato a Villanova dove ritrovano i loro compagni di scuola. Anche a Medeuzza c'è ogni 15 giorni la Dottrina, si svolge la domenica prima della messa. A ogni famiglia interessata è stato consegnato il calendario degli incontri. Il paese di Medeuzza dispone di un invidiabile impianto sportivo con annesso parco dei festeggiamenti. Ne è proprietaria la Parrocchia ed è stata fatta una convenzione con la ASD Millennium per l'utilizzo. Anche con l'Associazione Ricreativa c'è un accordo per realizzare le feste paesane. Le due associazioni, non solo si fanno carico delle spese di gestione, ma lodevolmente provvedono a migliorare e rinnovare i vari elementi dell'impianto. Attualmente la ASD Millennium svolge regolarmente la sua attività, e natural-mente cerca sostenitori e simpatizzanti. L'Associazione Ricreativa ha una lunga storia a Medeuzza: è nata negli anni '70 come continuazione del passato Circolo Culturale. Attualmente è formata da un bel gruppo di giovani, ma cerca adesioni. Organizza la Festa della Birra, la Fieste dal Paîs, la Festa degli Anziani e altri simpatici momenti di allegria, a Natale, a Capodanno e a Pasqua. Il Gruppo Alpini di Medeuzza svolge un ruolo fondamentale con iniziative proprie e collaborando validamente ogni volta che serve una mano. Questo lungo discorso per dire: “C'è posto anche per te”. Per quanti desiderano dare una mano per quanti amano dare la propria disponibilità.

Friuli, un popolo in pericolo

Ci stiamo avvicinando alla Pasqua, ma anche alla festa de “Patrie dal Friûl” (tre aprile). In preparazione a questa ricorrenza, il professore Angelo Floramo ha immaginato di arivare in... Paradiso e di intervistare don Francesco Placereani (detto: pre Checo), tornato alla casa del Padre circa trenta anni fa', dopo aver spesa la vita intera a favore del Friuli e della sua dignità. Ecco i punti centrali dell'intervista:

Papa Francesco

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Da “Noi siamo Chiesa” 31-12-14

L'arrivo del Papa “venuto dalla fine del mondo” che assume il nome di Francesco presentandosi non come Pontefice Massimo, ma come Vescovo di Roma, ha provocato reazioni scomposte dentro quella parte della Curia vaticana “malata” che, falcidiata da scandali e corruzioni, considera il Papa come corpo “estraneo” al suo sistema consolidato di alleanze col potere mondano.

Le 12 colonne della Chiesa

Pietro prima dell'incontro con Gesù si chiamava Simone ed era stato seguace del Battista; era nato a Betsaida ed era sposato con una donna di Cafarnao. Costante è la sua presenza vicino a Gesù, primario è il suo ruolo nei giorni seguenti la Pentecoste. Presiede la elezione di Mattia, è voce autorevole nel Concilio di Gerusalemme nell'anno 50. ha presieduto la chiesa di Antiochia di Siria e poi quella di Roma dove fu martirizzato nell'anno 67, crocifisso con il capo all'ingiù.

Franco Gallini

Nel vangelo troviamo almeno 25 racconti di guarigione di ammalati di varia natura. Oggi, in particolare è il tumore che incute paura per le difficoltà delle cure. Franco Gallini aveva capito ben presto che vivere il vangelo significa curare e confortare soprattutto gli ammalati di tumore.

Noi popolo di Dio

Siamo la 'stirpe eletta', cioè oggetto di un'attenzione particolare da parte di Dio. Non si tratta di un 'privilegio' che esclude gli altri, che ci dà il diritto di guardarli dall'alto in basso. Attraverso di noi, infatti, Dio vuole raggiungere ogni uomo e ogni donna, di ogni tempo e di ogni luogo. Egli ci chiama ad essere suoi collaboratori, ci affida una missione, un compito delicato: fare dell'umanità la sua famiglia, trasfigurata dal suo amore.

Il pastore e la porta

C'è una domanda che dobbiamo porci per capire la metafora evangelica del Pastore, ed è questa: da chi ci lasciamo guidare?
- Da quello che leggiamo sul nostro giornale, quello che interpreta al meglio quello che pensiamo, la nostra visione del mondo?
- Da quello che intendiamo alla radio o alla televisione?
- Da quello che osserviamo attorno a noi perché, alla fin fine, 'così fan tutti'?
- Dai nostri interessi, dai nostri vantaggi, che diventano la bussola sicura per ogni decisione da prendere?

Non abbiate paura

È il messaggio che giunge alle donne esterrefatte quando trovano il sepolcro vuoto. Paura di che cosa? Di chi?

Servire la vita

“Servire la vita” è il tema della “Giornata per la vita” che quest'anno si celebra il 3 febbraio. Da trent’anni la Chiesa italiana dedica una giornata, la prima domenica di febbraio, alla “vi­ta”. La dedica, in particolare, a quella appena sbocciata. Tanto piccola, indifesa, ancora muta e invisibile, che, se non ricono­sciuta, rischia di venire calpe­stata dalle preoccupazioni, dalle paure, dagli interessi degli adul­ti.

Tempo di auguri

Maghi e maghetti, in questi giorni, si fanno concorrenza per prevedere il futuro, ma noi sappiamo che il futuro è nelle mani di Dio, e nessuno di noi lo conosce. Anzi, non siamo certi neppure di quello che potremo e non potremo fare in futuro. È interessante osservare come la lingua inglese non conosce i verbi al tempo futuro. Per dire: “Domani andrò a lavorare”, dicono: “Ho (adesso) la volontà di andare domani a lavorare”.