Le 12 colonne della Chiesa

Pietro prima dell'incontro con Gesù si chiamava Simone ed era stato seguace del Battista; era nato a Betsaida ed era sposato con una donna di Cafarnao. Costante è la sua presenza vicino a Gesù, primario è il suo ruolo nei giorni seguenti la Pentecoste. Presiede la elezione di Mattia, è voce autorevole nel Concilio di Gerusalemme nell'anno 50. ha presieduto la chiesa di Antiochia di Siria e poi quella di Roma dove fu martirizzato nell'anno 67, crocifisso con il capo all'ingiù. Due lettere del Nuovo Testamento portano il suo nome.

Andrea era fratello di Pietro, come lui nato a Betsaida, era figlio di Giona della tribù di Neftali, anche lui aveva seguito il Battista. Dopo la Pentecoste andò a predicare in Asia Minore, oggi Turchia. Morì a Patrasso crocifissi su una croce a X nell'anno 60 al tempo dell'imperatore Nerone.

Giacomo il maggiore era nato a Betsaida di Galilea da Zebedeo e Salomè, era fratello di Giovanni e tutti e due facevano i pescatori. Predicò in Giudea e in Samaria, poi, secondo una leggenda avrebbe evangelizzato la Spagna. Fu decapitato a Gerusalemme sotto il re Erode Agrippa. Fu il primo apostolo a subire il martirio; il suo corpo sarebbe stato trasportato in Spagna a Santiago de Compostella dove è venerato e dove moltissimo si recano in pellegrinaggio. È il patrono della Spagna.

Giacomo il minore era figlio di Alfeo ed era parente di Gesù. Le notizie su di lui sono vaghe e confuse. Sembra certo che sia stato vescovo di Gerusalemme dove avrebbe subito il martirio. Una lettera del Nuovo Testamento porta il suo nome. Assieme a Filippo è patrono di Villanova.

Giovanni l'apostolo (da non confondere con Giovanni Battista) era fratello minore di Giacomo e come lui faceva il pescatore. Figura fra i primi chiamati e la sua presenza è costante nel gruppo degli apostoli, molte volte è indicato come il prediletto dal maestro di Nazaret. Fu il primo fra gli apostoli ad accorrere al sepolcro vuoto il giorno di Pasqua. È autore dell'Apocalisse, del quarto Vangelo e di tre lettere apostoliche. Ha dimorato a lungo a Efeso con Maria madre di Gesù, poi fu relegato nell'isola di Patmos dove morì in età molto avanzata.

Filippo era pure lui nativo di Betsaida e compare diverse volte nel Vangelo. Dopo la Pentecoste probabilmente si recò nell'Asia Minore dove evangelizzò la Frigia. A Gerapoli fu crocifisso con capo all'ingiù come Pietro.

Bartolomeo nel Vangelo di Giovanni è chiamato Natanaele. Secondo una solida tradizione avrebbe predicato in India, poi sarebbe arrivato nell'Armenia e martirizzato nella città di Albanopoli. Le sue spoglie mortali furono trasportate a Roma e collocate nel santuario a lui dedicato nell'isola tiberina.

Tommaso: il suo nome in ebraico significa gemello. È diventato famoso per la sua “fatica a credere” in Gesù risorto. Secondo un'antica tradizione avrebbe predicato il Vangelo presso i Parti e in India, qui a Mailapur avrebbe subito il martirio. Un'altra tradizione lo vuole morto a Edessa.

Matteo: il suo nome significa dono di Dio; nel Vangelo è chiamato anche Levi figlio di Alfeo. Quando fu chiamato da Gesù faceva l'esattore delle imposte imperiali,apparteneva quindi alla categoria del pubblicani considerati peccatori al pari delle prostitute. È autore del primo Vangelo che porta il suo nome ed è destinato agli Ebrei.

Taddeo è chiamato anche Giuda o Giuda di Giacomo. Una breve lettera del nuovo Testamento posta il suo nome. Vi si rimproverano con espressioni severe quanti corrompono la vera fede insegnando false verità e portando le divisioni nella comunità.

Simone il Cananeo è soprannominato anche lo zelota, forse perché aveva militato nel gruppo degli zeloti. Era oriundo della Galilea. Secondo la tradizione avrebbe predicato nella Mauritania e in altre contrade dell'Africa del nord. Avrebbe concluso la sua predicazione in Bretagna dove sarebbe stato crocifisso.

Giuda Iscariota, il traditore. I trenta denari d'argento che ricevette per il suo tradimento erano il prezzo di uno schiavo. Si uccise impiccandosi ad un albero, secondo la tradizione vicino a Gerusalemme nella valle della Geenna, famoso luogo di maledizione.
 

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