Il "Palazat"

Una curiosa leggenda vuole che il principale edificio del paese sia stato fatto costruire per un figlio illegittimo di Napoleone, ma in realtà la struttura del palazzo è chiaramente settecentesca e il timpano del poggiuolo farebbe inquadrare la costruzione dell’edificio in un periodo compreso fra gli anni ’60 e ’80 del XVIII secolo. Committenti del Palazat furono i conti udinesi Arrigoni e studiando le vicende di questa e delle altre famiglie che vi dimorarono è stato possibile ricostruire anche la storia della loro residenza medeuzzese. Gli Arrigoni, che sembra discendessero da quegli Arrigoni conti della Valtaleggio e della Valsassina (e assai potenti nel bergamasco sin dall’XI secolo), nel ’400 si trapiantarono prima a Spilimbergo e poi a Udine, ove si arricchirono come calderai e battirame: ascritti alla nobiltà udinese nel 1510, nel 1533 divennero Conti Palatini con Giacomo I (1517-1576), cavaliere, e fu proprio la seconda moglie di quest’ultimo, cioè Claudia nata Antonini e detta “la Cavaliera”, ad essere la prima degli Arrigoni a figurare come la principale proprietaria terriera locale nel 1593.

Ritrovato gavettino in Russia

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Ritrovato dopo 60 anni, durante alcuni lavori di scavo, il gavettino dell'alpino Musig Ulderico, appartenente all'8° Reggimento Alpini, partito nell'agosto del 1942 da San Giovanni al Natisone per il fronte russo e risultante deceduto in un campo di prigionia russo nel marzo del 1943. Il gavettino è stato ritrovato all'inizio del mese di giugno del 2002 e grazie all'interessamento del professore di storia russo Morazov è stato portato in italia e consegnato al Sig. Bertino Luigi da Carcare (SV), conoscente del professore stesso, il quale ha avviato immediatamente le ricerche dei parenti dell'alpino per consegnare il prezioso cimelio. Domenica 28 luglio 2002 presso la sede del Gruppo Alpini di Medeuzza ed alla presenza di numerosi parenti del Musig Ulderico, il sig. Bertino assieme agli alpini del Gruppo di Medeuzza ha consegnato il gavettino ai fratelli. Il gavettino, per volere della famiglia Musig, verrà lasciato al Gruppo Alpini che lo esporrà nella bacheca dedicata ai Reduci ed ai Dispersi durante la tragica Campagna di Russia.

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