Don Arturo ci scrive...

Il mese di ottobre, appena iniziato è tradizionalmente dedicato alle missioni e Don Arturo ci racconta un momento particolare della sua missione in Bolivia:

"Si era il 6 agosto, nel clima di festa per la celebrazione dell'anniversario della emittente radio e televisione della nostra comunità parrocchiale e missionaria di S. Carlos, quest'anno più solenne, per la celebrazioni del bicentenario della nascita di Don Bosco. Tu sai che parlare di Don Bosco è parlare di vita, di gioia di vivere e di servire. Con questo stile stavamo nel momento clou della festa, aspettando il gruppo musicale "Chilla Atun" (i piccoli grandi), i figli del gruppo musicale degli Karcas di fama mondiale. Mancavano tre giorni alla serata centrale che avevamo preparato per la gente nel nostro nostro "Minicompiejo Don Bosco" (Centro Don Bosco). Ma, al venerdì prestissimo, alle 4, il "diavolo mise la coda": un fulmine bruciò il modulatore, e parte di elementi del trasmettitore. Il nostro Canal 13 era KO e ci impedì di publicizzare l'evento del gruppo musicale e di comunicare con i nostri radio-telespettatori. Pensa: il giorno prima il rettore magnifico della università Renè Moreno di Santa Cruz con una solenne cerimonia aveva dato un significativo attestato di onorificenza per il Servizio che la Radio- Televisione aveva e prestato e presta alla zona "con imparzialità, con ricchezza di valori cristiani e sociali". Qui, nella nostra situazione, lavorare con la Radio e la Televisione, è indispensabile, bisogna essere qui per capire. Chiaro che la attenzione agli indigenti è il pane quotidiano. Ma aiutare la mia gente ad inquadrare la vita alla luce dei valori fondamentale del vangelo che ci fa liberi è la base di nostro lavoro di comunicazione in questa zona a volte turbolenta. Ma è bello! Ed è grande la responsabilità che Dio ha messo nelle nostre mani in questo piccolo villaggio ora in pochi anni trasformato in una città. Siamo stati fermi due giorni con le nostre programmazioni TV. Pensa: In Yapacani, che è parte della Parrocchia S, Carlos, ci sono 4 canali televisivi e 5 radio: una del governo e le altre commerciali. Ora, piano piano, siamo impegnati a recuperare i pezzi con l'aiuto di amici. E, poi, dobbiamo rivedere seriamente l'impianto parafulmine, lavoro che era già in programma, perché non si ripeta l'accaduto. Intanto abbiamo da poco ripreso, anche se provvisoriamente le trasmissioni. Capisco, Don Carlo, che tendere la mano per un canale TV, in missione sembra fuori posto.. Ma se le porte verso chi tende la mano sono sempre aperte per un pezzo di pane, ancora più devono essere aperte per colmare la fame di quei valori che ci fanno liberi e felici. Mandi, mandi! Un saluto caro a te e ai paesans ducj, agli amici e ai benefattori tutti. Con l'assicurazione delle mie povere preghiere”.