Noi popolo di Dio

Siamo la 'stirpe eletta', cioè oggetto di un'attenzione particolare da parte di Dio. Non si tratta di un 'privilegio' che esclude gli altri, che ci dà il diritto di guardarli dall'alto in basso. Attraverso di noi, infatti, Dio vuole raggiungere ogni uomo e ogni donna, di ogni tempo e di ogni luogo. Egli ci chiama ad essere suoi collaboratori, ci affida una missione, un compito delicato: fare dell'umanità la sua famiglia, trasfigurata dal suo amore.

Siamo un 'sacerdozio regale'. Nella prima Alleanza i sacerdoti ed i re erano i mediatori tra Dio e il popolo, Attraverso di loro Dio faceva giungere fino al popolo i suoi doni e questo aveva la possibilità di aprirsi all'azione di Dio. Il sacerdozio indica, più particolarmente, la nostra relazione diretta con Dio, vivificata dal dono della Parola e dei santi Sacramenti che riceviamo nella Chiesa ed attraverso la Chiesa. La regalità, invece, designa i buoni frutti che appaiono nella vita individuale e sociale, quei gesti e quelle decisioni, quelle parole e quei comportamenti che contribuiscono a far crescere la giustizia, la solidarietà, la pace.

Siamo una 'nazione santa'. Ma qui la santità non è sinonimo di una perfezione raggiunta attraverso gli sforzi umani. Essa invece è garantita dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza fedele accanto a noi in qualsiasi frangente. È questa la causa segreta di una trasformazione che investe i singoli e la comunità, un cambiamento profondo che libera ed innalza ad una dignità e ad una pienezza sconosciute, ad una generosità e ad una bontà imprevedibili.

Siamo “il popolo che Dio si è acquistato”, un popolo che non fonda la sua unità sull'appartenenza ad una medesima razza, ad una stessa cultura, ad un unico ceto sociale, Ciò che fonda la comunione è ben altro. È una fraternità più forte di qualsiasi differenza perché unico è il Padre e noi siamo tutti fratelli. È un legame che nasce dall'essere tutti stretti a Cristo, “pietra viva, rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio”. E in effetti è 'a caro prezzo' che siamo stati liberati dal potere del male: Gesù ha versato per noi il suo sangue, ha donato la sua vita. Il che ci mette davanti alla responsabilità tremenda di separare e dividere, di ferire e di mortificare coloro per i quali egli ha affrontato la passione e la morte in croce.