Il pastore e la porta

C'è una domanda che dobbiamo porci per capire la metafora evangelica del Pastore, ed è questa: da chi ci lasciamo guidare?
- Da quello che leggiamo sul nostro giornale, quello che interpreta al meglio quello che pensiamo, la nostra visione del mondo?
- Da quello che intendiamo alla radio o alla televisione?
- Da quello che osserviamo attorno a noi perché, alla fin fine, 'così fan tutti'?
- Dai nostri interessi, dai nostri vantaggi, che diventano la bussola sicura per ogni decisione da prendere?
- Da quello che ci risulta spontaneo, immediato, del genere “Va' dove ti porta il cuore”?
- Da alcuni principi sani ed incrollabili, a cui siamo disposti a sacrificare tutto?
I tempi confusi e disorientati nei quali viviamo mettono ancor più in risalto la risposta cristiana: Gesù di Nazaret è la nostra guida, il nostro pastore.
Si tratta di custodire le parole del suo Vangelo, meditandole con cura per averne luce per la nostra esistenza.
Si tratta di non lasciarsi sedurre dai troppi pastori interessati, che vogliono ridurci a strumento per realizzare i loro progetti, per raggiungere qualche loro tornaconto. La nostra relazione con Gesù è ben diversa: è improntata a libertà e gratuità, e risulta liberante per la mente e per i desideri. Non ha niente a che fare con un'ideologia o con il rischio del fanatismo.
Gesù, nel Vangelo di oggi, si definisce, oltre che Buon Pastore, anche porta delle pecore: Nella chiesa edificio la porta (o il portale) è dunque immagine di Cristo, è rimando a questo testo evangelico di Giovanni. Non possiamo, allora, attraversare la porta della chiesa come attraversiamo una qualsiasi porta che nulla dice alla nostra esistenza di cristiani, di battezzati, segnati con il sigillo indelebile dello Spirito Santo e chiamati a formare il nuovo popolo dell'alleanza.
Quando nel giorno del Signore muoviamo i nostri passi da casa verso il luogo dell'incontro con Colui che è il Signore risorto, la guida e il Pastore delle anime nostre, noi facciamo una “processione”. Arrivati davanti alla porta della chiesa compiamo un vero e proprio rito di passaggio dal “profano” al “sacro” e lo facciamo passando attraverso Cristo, porta di salvezza.