Presepio 2006

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C'era una volta una bella parete di mattoni rossi, serviva a dividere gli spazi e a separare le persone. Era metafora dei confini tra i popoli, ma anche della incomunicabilità tra le persone di uno stesso paese, tra i vicini di casa, addirittura tra i membri di una stessa famiglia; era nato l'individualismo. Poi ci si è accorti che “da soli non si sta bene neanche in Paradiso”. Così, per fortuna, o meglio per volontà di Dio, è arrivato il Natale, che ha sfondato quella parete e ha fatto vedere il presepio e con esso la gioia dipinta nel volto del bambinello. Il Natale abbatte i confini e le diffidenze fra le varie regioni del mondo: per questo, nel presepio, vediamo gente proveniente dai cinque continenti. Ma le diffidenze più grandi che dobbiamo abbattere sono quelle fra le persone, fra noi e gli altri, fra quanti vivono nella stessa casa o nello stesso paese. Troveremo la gioia a portata di mano, ci accorgeremo che anche lo “altro” da lungo tempo sognava di abbattere la parete dell'individualismo e della solitudine.