Una torta per la Bolivia

La felice idea di confezionare in casa, secondo i metodi tradizionali, alcune torte da offrire a tutta la popolazione del paese è venuta in mente ad alcune signore di Medeuzza una decina di anni fa.
Era la festa del Santo patrono, San Leonardo abate, la seconda domenica di novembre; il paese salutava padre Arturo Bergamasco, salesiano, nativo del paese, in partenza per la Bolivia come missionario alla non verde età di 54 anni.
Gustando i sapori e i profumi di quei dolci, che sapevano di antico e di civiltà contadina, ognuno posava in un cesto la sua offerta che padre Arturo avrebbe portato con sé in quel paese in capo al mondo.
Poche settimane dopo, cominciarono ad arrivare al parroco, don Carlo, lettere di don Arturo dalla parrocchia di San Carlos, in diocesi di Santa Cruz, dove si raccontava di bambini operati di urgenza in ospedale grazie alle offerte di chi aveva mangiato la fetta di torta nella piazza di Medeuzza (da quelle parti l’Ospedale si paga). Si parlava anche di una “Casa del niño” per il sostegno dei bambini denutriti, di molti quaderni e matite, di vestiti e pagnotte.
In poco tempo il paese di Midiusse divenne, laggiù, noto e famoso come le più grandi città d’Italia.
Altra brillante idea è stata quella delle zucche ornamentali. Anche in un piccolo paese di campagna come Medeuzza (600 abitanti) esiste il problema del tempo libero, dei pensionati con tante ore di vuoto, di mamme e nonne che vorrebbero fare qualcosa ma non sanno cosa, degli orti vicino alle case squallidamente abbandonati, del bisogno, misto a paura, di comunicare con le persone vicine.
Si aggiunga la decisione e la grinta di alcune giovani signore di buona volontà del gruppo Caritas, la disponibilità delle associazioni del paese e una festa patronale sul punto di scomparire e si capirà come a Medeuzza la festa del santo patrono è diventata una grande occasione di solidarietà.
Il gruppo ‘Amici della zucca’ inizia i suoi incontri in aprile, al momento delle semine per scambiarsi le esperienze agronomiche acquisite sul campo, per lo scambio dei semi e per pianificare tutta l’operazione.
Per migliorare le competenze dei circa 50 partecipanti all’attività si sono tenute alcune lezioni teorico-pratiche da parte di un funzionario dell’assessorato all’agricoltura della provincia di Pordenone. Si è pure proceduto alla stampa di un simpatico volumetto con decine di collaudate ricette tutte rigorosamente a base di zucca.
Poi arriva il grande giorno, la festa del santo patrono, da qualcuno ormai chiamata ‘Festa della zucca’. Sono quintali le zucche, di ogni forma, colore e qualità, che fanno bella mostra di sé nella ‘Mostra della zucca ornamentale’; per gli espositori la soddisfazione di un diploma di partecipazione, mentre i visitatori si scambiano giudizi, apprezzamenti e valutazioni. In una tenda appositamente allestita, gli alpini offrono un buon bicchiere di rosso o di bianco, a seconda dei gusti, i ragazzi dell’Associazione Ricreativa hanno curato l’addobbo con bandiere e bandierine, i bambini ed i ragazzi espongono sui balconi e sui muretti le zucche da loro scolpite, raffiguranti caricature e mostri misteriosi.
Ma il centro di tutto è li ‘bancarella della solidarietà’;qui si raccoglie il lavoro di artigianato domestico di decine di persone: tovaglie, centrini, vasetti ornamentali, fiori di carta, vasi di conserva, angioletti, quadri con foto di scorci del paese, maglie e magliette, altri elementi decorativi in gesso, piantine di fiori, attrezzi agricoli in miniatura e tantissime altre cose offerte ai visitatori in cambio di un’offerta di solidarietà.
Anche quest’anno, l’8 novembre, si è svolta l’ormai tradizionale Festa di San Leonardo - Festa di solidarietà; anche quest’anno sono ricomparse le torte variopinte e ce le siamo spartite fra tutti i presenti.
Ci sembra però che il loro profumo e il loro sapore diventi sempre più sapore di pane spezzato e condiviso con i nostri amici della Bolivia.

(da ‘Informacaritas’ della Caritas diocesana di Udine, 1999)