Papa Francesco

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Da “Noi siamo Chiesa” 31-12-14

L'arrivo del Papa “venuto dalla fine del mondo” che assume il nome di Francesco presentandosi non come Pontefice Massimo, ma come Vescovo di Roma, ha provocato reazioni scomposte dentro quella parte della Curia vaticana “malata” che, falcidiata da scandali e corruzioni, considera il Papa come corpo “estraneo” al suo sistema consolidato di alleanze col potere mondano. Dopo lo sgomento di un sinodo “libero di parlare”, c'è stato l'attacco frontale di alcuni cardinali che hanno rafforzato il fronte degli avversari che vedono in Papa Francesco “un pericolo” che bisogna bloccare a tutti i costi. Durante gli auguri natalizi, lo stesso Papa ha elencato quindici “malattie” della Curia e ha messo in pubblico la sua solitudine e ha chiesto a tutti una preghiera di conforto. Come risposta all'appello del Papa, il giorno dopo, il 24 dicembre 2014, Veglia di Natale, scelto non a caso, il giornalista Vittorio Messori pubblica sul Corriere della Sera “una sorta di confessione che avrei volentieri rimandata, se non mi fosse stata richiesta”, dal titolo “I dubbi sulla svolta di Papa Francesco”, condito dall'occhiello: “Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?”. L'autore non fa i nomi dei “mandanti”, ma si mette al sicuro dicendo che il suo intervento gli “è stato richiesto”. Noi, semplici fedeli che con assiduità meditiamo la Parola del Vangelo, ci opponiamo a queste manovre, espressione di un conservatorismo, che spesso ha impedito alla Chiesa di adempiere al suo compito “unico” di evangelizzare. Per alcuni Papa Francesco è pericoloso perché annuncia il Vangelo, ripartendo dal Concilio Vaticano II, per troppo tempo congelato. I clericali e i conservatori che gli si oppongono sono gli stessi che hanno affossato il concilio Vaticano II. Noi non possiamo tacere e con forza gridiamo di stare dalla parte di Papa Francesco. Con il nostro appello alle donne e agli uomini di buona volontà, senza distinzione alcuna, vogliamo fare attorno a lui una corona di sostegno e di preghiera, di affetto e di solidarietà convinta. La “svolta di Papa Francesco” non genera dubbi, al contrario coinvolge e stimola la maggioranza dei credenti a seguirlo con stima e affetto. Il ministero del Vescovo di Roma e la sua teologia pastorale suscitano speranza e anelito di rinnovamento in tutto il Popolo di Dio e il suo messaggio è ascoltato con attenzione da molte donne e uomini di buona volontà, non credenti o di diverse fedi e convinzioni. Desideriamo dire al Papa che non è solo, ma che, tutta la Chiesa prega per lui. È la Chiesa dei semplici, delle parrocchie, dei marciapiedi, la Chiesa dei poveri, dei senza voce, dei senza pastori, la Chiesa “del grembiule” che vive di servizio, testimonianza e generosità, attenta ai “segni dei tempi”.

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