Racconto di Natale

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C'erano una volta a Medeuzza due simpatiche sorelle, Iolanda ed Ermelinda, abitavano in via Chiopris e per sbarcare il lunario vendevano generi alimentari nel loro piccolo negozio. Per la loro generosità, la loro casa diventava spesso un cantiere di lavoro dove si preparavano gli addobbi per le tante processioni che si facevano allora e per le varie feste.
Avevano allestito anche una specie di piccola compagnia teatrale, le rappresentazioni si tenevano nel loro cortile. Per i tanti lavoretti che queste attività richiedevano, disponevano di una modernissima (per allora) macchina per cucire. Era un Singer superaccessoriata, con molte funzioni, con il motore elettrico e con il marchio in bella mostra...
Quando le due sorelle "passarono a miglior vita", la gloriosa macchina per cucire passò in eredità al nipote Gigi, che la conservò con cura e devozione come un caro ricordo delle zie.
Ma la Singer si annoiava a restare inoperosa e rischiava di arrugginire. Fu così che Gigi la affidò a Paola, una sarta del paese, che la usava con vera soddisfazione, anche perchè sapeva che così rendeva ancora più felici le due sorelle che ora si trovavano in Paradiso.
Dopo alcuni anni Mara, una giovane nipote di Paola, osservò quella meravigliosa macchina: fu amore a prima vista; Mara volle imparare a usarla in tutte le sue funzioni.
A questo punto della storia, Gigi decise di regalare alle due donne la macchina delle zie, poichè la vedeva in buone mani. Non volendo riceverla gratis, Paola e Mara offrirono a Gigi, proprietario della macchina, la somma di 100 euro. Per onorare la memoria delle zie, il nipote decise di devolvere in beneficenza quei soldi: mandò 50 euro all'ospedale dei tumori di Aviano (CRO), e consegnò gli altri 50 al parroco don Carlo, perchè li inviasse a don Arturo Bergamasco, missionario in Bolivia, a favore dei bambini poveri della sua parrocchia.
Ai primi di novembre di quest'anno, assieme ai soldi, il parroco inviò anche una lettera con la bella storia della macchina per cucire Singer. A stretto giro di posta (e-mail), in data 13 novembre, così don Arturo rispondeva: "Mi ha commosso la nota sull'amico Gigi Casuccia... Che tempi, quella volta... Prima il rispetto con cui aveva conservato la preziosa macchina delle care Ermelinda e Iolanda e, poi, di donarla a memoria imperitura.
Grazie Gigi del gesto tuo che da una goccia di speranza al centro tumori Via di Natale di Aviano e una per i nostri piccoli. Il tuo dono, Gigi, lo darò per Natale a un piccolo poverissimo... ti manderò la foto. Grazie, Gigi: il tuo gesto semplice ci fa respirare una boccata d'aria fresca di ottimismo".
Gesù è nato anche per quel "poverissimo" bambino della Bolivia.

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